Descrizione
Così questo lavoro è un ritorno all'Itaca del linguaggio, dei significati e del destino.
Non è il fanciullo che parla in questa delicata e devota poesia, attenta, ritmata come musica, incline allo scherzo e tuttavia piena di incanto. È la fiaba e l’archetipo dell’uomo che ha peregrinato di gente in gente, e una sera, seduto davanti all'orizzonte, indugia a rispolverare il diamante grezzo che ha serbato in seno per tutto il viaggio. Lo prende allora una letizia luminosa e paga… come una specie di sorriso.
L’uomo si accorge di aver camminato a spirale dalle origini alle origini, e ciò che tanto cercò per tutti i mondi, era sempre stato lì, fra le pieghe del suo mantello e delle sue mani.
Maria Lia Lotti
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