Descrizione
Sospeso tra l’autobiografia e la fiaba, il racconto è una storia d’amore tra Agnese, dodicenne di belle speranze, e Dio.
La narrazione si apre con tre personaggi dislocati in tre diverse inquadrature, legati tra loro da un filo conduttore comune che è la contemplazione del tramonto. Solo dopo qualche pagina si scoprirà che le tre figure sono riconducibili a un unico personaggio, Agnese, immortalato in tre diversi momenti della sua vita.
Agnese è una ragazzina che vive in una città dove tutto è incanto, dal fantastico nome di Oniria.
Oniria vale “terra dei sogni” perché ben presto si scoprirà che Agnese dei suoi sogni si nutre e vive grazie a essi una vita incantata, sorvolando idealmente per mano alla Felicità le contrade luminose di questa terra.
Agnese vive una particolarissima adolescenza in cui la protagonista assoluta è la fede e il messaggio del Vangelo è vissuto in maniera entusiastica e ingenua come solo una bambina palpitante di innocenza e di giovinezza può viverlo.
La voce narrante è Agnese stessa da adulta, costretta in una vita che non sente sua e che la opprime mortalmente: qualcosa è andato storto, qualcosa ha fatto evolvere la sua storia come non doveva e ha travolto e devastato tutti i suoi sogni.
Spesso l’Agnese adulta fa capolino lasciandosi andare a commenti e considerazioni e appare il contrasto tra le due realtà che le due diverse età vivono: splendida e piena di promesse l’una, spenta e disperata l’altra.