Il fiume Panaro, che scorre incessante e indifferente ai drammi che accadono nei suoi pressi, diventa il palcoscenico dove rabbia e amore sono i protagonisti assoluti.
I paesi di Vignola, Marano e quelli delle colline poco lontane, Guiglia, Zocca e Montese, assieme ai loro abitanti, sono i testimoni di fatti di sangue che abbracciano un lasso di tempo lungo più di sessanta anni.
Rabbia, ribellione e amore sono il filo conduttore che percorre tutto il romanzo, tessuto sul filo di una personale lotta contro una rabbia divoratrice il cui effetto è quello di portare all'isolamento da tutto e da tutti.
Era stato lui ad isolarsi dal branco o era stato il branco a isolare lui?, si chiede Samuele mentre osserva in silenzio il fiume che scorre a valle.
Oramai è solo un vecchio cui è rimasto più nessuno al quale donare un po' dell’amore che occupa da sempre il suo cuore.
Gli è rimasto solo il suo vecchio cane, a cui non ha nemmeno dato un nome; un grosso meticcio dal pelo nero che lo guarda chiedendogli in silenzio di accarezzarlo, perché è l’unico essere che gli è rimasto.
Ma non è così, all’ultimo momento qualcuno a cui donare amore c’è ancora. Per ognuno ci deve essere sempre una seconda possibilità.