“Umori a Corte” è un libro quasi di gioco, a cominciare dallo pseudonimo scelto dall’autrice.
I testi si presentano in forma di filastrocca, indovinello, proverbio, giaculatoria, favoletta, dedica e trovano la loro unità nella intenzione ironica, a volte tenera e un poco compassionevole, di mostrare come il ‘grande’ di sé e del mondo sia anche ‘piccolo’. Potrebbero sembrare testi lontani dal ‘calor bianco’ della composizione poetica, invece presentano, proprio nella loro misura discreta, una immediatezza, un’autenticità che sa scavare nel profondo.
Alcuni pensano che in un tempo di ideologie dure, orgogliose, intolleranti, il sorriso sia il prima di ogni gesto di misericordia; altri credono addirittura che nel riso umano, più che altrove, si manifesti lo spirito di dio.