Emilia si concede al verso per sfuggire: un modo di donarsi ulteriormente, in un connotato di consapevolezza estrema della propria dinamica complessa e contraddittoria.
In questo l'anima, forse, si differenzia maggiormente dal corpo. Essa non è interamente denudabile: sotto ogni mantello ne esiste un altro. Ingannevole è la raffigurazione tradizionale della Verità, dea nuda. Oppure immagine imperfetta, perché nulla è più misterioso della donna.
Con leggerezza teocritea, con consumata naturalezza quasi ellenica, più che espressioni dei sentimenti, sono enunciati della coscienza. I versi brevi avvalorano le parole, incorniciano d'attenzione i moti minimi. E le metafore e le similitudini sono rispettose allusioni dell'inesorabile.